Controllo della Qualità

Monitorare e valutare la qualità del processo formativo rappresenta un passo di fondamentale importanza ai fini della validazione di un training, in quanto permette a chi lo mette a punto e a chi lo applica, di ottenere non solo informazioni generali sugli esiti del percorso realizzato, in termini di efficacia e di gradimento, ma anche di individuare i nodi critici e in quale punto del percorso si collocano maggiormente. Tutto questo al fine di mettere a punto eventuali revisioni in corso d’opera e di introdurre migliorie sul piano metodologico e dei contenuti.

Il training AET è stato sottoposto ad un controllo di qualità interno, articolato sui seguenti step operativi:

La preparazione del materiale e la predisposizione del setting formativo (il prima)
La modalità e lo stile di conduzione degli incontri formativi (il durante)
L’analisi del feedback dei partecipanti (il dopo)
Prendiamo ora in esame i vari step e cerchiamo di descrivere, all’interno di ognuno di essi, quali siano stati gli strumenti e le modalità di controllo.

La preparazione del materiale e la predisposizione del setting formativo
La prima fase del percorso è consistita in una ricognizione, particolarmente dettagliata e analitica, del materiale a disposizione, ossia le sessioni di lavoro e le slide contenute nel pacchetto formativo originario in lingua inglese. La revisione critica dei contenuti è stata predisposta allo scopo di valutare ciò che poteva essere adatto alla realtà delle nostre scuole, selezionare i contenuti sulla base della funzionalità al contesto italiano, eliminare ciò che poteva apparire eccessivamente distante e inserire stimoli che potessero integrare ciò che a nostro avviso era carente.

La selezione/integrazione dei contenuti ha inoltre permesso di compiere previsioni, inizialmente di massima, su come si sarebbero potuti gestire gli incontri formativi in termini di organizzazione metodologica, previsioni che poi hanno trovato riscontro concreto nella programmazione dei tempi e della predisposizione del setting e delle modalità di lezione (frontale con esemplificazioni pratiche nel primo livello; frontale con numerosi momenti esperienziali sostenuti dall’organizzazione dell’aula in isole di lavoro, nel secondo livello; modalità completamente interattiva con disposizione delle sedie in cerchio per il terzo livello).

In questa prima fase, si è partiti preliminarmente con la traduzione del materiale del training (giugno-settembre del 2015), per poi procedere con una preselezione del materiale stesso, da parte del gruppo di esperti del Cedisma, a cui ha fatto seguito una revisione ed una integrazione, a distanza e in presenza, da parte degli operatori dell’Ufficio Scolastico. Il controllo è avvenuto a livello individuale (controllo cieco) e di gruppo (confronto e discussione). Successivamente a questa seconda fase (settembre-novembre del 2015) si è proceduto con la creazione di video-interviste (ottobre-dicembre 2015) rivolte a persone preselezionate differenti che, a titolo diverso, operano nell’ambito dell’autismo (dirigenti, insegnanti specializzati, educatori, terapisti, genitori), e con la revisione totale del prodotto e la stesura di una bozza da proporre nel pilot.

In particolare, nel secondo livello l’introduzione di materiale nuovo rispetto al training inglese ha riguardato principalmente la creazione di video ad hoc, la scelta di immagini più pertinenti alla fascia di età della scuola primaria e alla popolazione italiana e, soprattutto, i contenuti riguardanti le tre principali strategie di lavoro:

scelta di frasi incipit in lingua italiana e perlopiù recuperabili da fonti bibliografiche tradotte
slide di approfondimento – rispetto alle slide del training inglese, si è pensato di spostare maggiormente il focus di attenzione su aspetti più rispondenti ai bisogni formativi degli insegnanti del territorio di Monza e Brianza (ad esempio, come leggere una diagnosi funzionale, quali strategie per favorire la comunicazione di rete)
slide di confronto e slide di attività – le proposte sono state adattate, nei tempi e nei modi, ai bisogni formativi dei docenti italiani
La modalità e lo stile di conduzione degli incontri formativi
Durante il training, la modalità di controllo della qualità del processo formativo è stata articolata nel seguente modo:

Per il secondo livello, individuazione di due figure di formatori in alternanza nei quattro incontri (un formatore per due incontri), allo scopo di isolare le variabili legate agli stili di conduzione rispetto ai contenuti proposti e per verificare che tipo di impatto avrebbero avuto sui partecipanti, nonché l’influenza esercitata sui contenuti stessi. Di fatto, la similarità degli stili di conduzione dei due formatori ha fatto sì che non si osservassero differenze significative e che le criticità evidenziate poi nel questionario di gradimento fossero più legate ai tools del training e non al modo di tenere la lezione.
Per il primo e il secondo livello, si è predisposto un duplice controllo dato dalla presenza in aula di osservatori (1 rappresentante del CeDisMa e, mediamente, 5 insegnanti dell’Ufficio Scolastico), il cui compito era quello di rilevare, slide dopo slide (gli osservatori erano muniti di copie stampate del materiale del corso), l’efficacia dei tempi, dei contenuti e dei modi di svolgimento della lezione sulla base del riscontri ottenuti dall’osservazione delle reazioni dei corsisti. La presenza di questi osservatori si è rivelata particolarmente utile, in quanto ha permesso ai formatori del CeDisMa di rivedere la tempistica e la modalità di svolgimento di alcuni momenti formativi e di correggerli in corso d’opera. Ad esempio, i tempi delle slide di confronto previsti nel training inglese, si sono rivelati eccessivamente ristretti e compattati, proprio in virtù del fatto che in Italia vi è una maggiore predisposizione alla condivisione e alla dialettica rispetto alla realtà inglese, dove, probabilmente, si avverte meno la necessità di sviluppare forme di conoscenza socialmente costruite.
Il feedback degli esiti della formazione sono stati forniti dagli osservatori subito dopo i singoli incontri formativi, a termine delle lezioni.

Per il terzo livello, la gestione sullo stile della tavola rotonda ha previsto la codocenza con la presenza, come negli altri livelli, di osservatori esterni, con funzioni analoghe ma con modalità differenti di rilevazione, dovute al diverso approccio e alla diversa modalità di impostazione della formazione e della conduzione. In questo caso, essendo stato un unico incontro formativo e senza il supporto di slide (i partecipanti, riuniti in cerchio, hanno espresso le loro idee che sono state poi tabulate su cartellone), non si è ritenuto opportuno dotare l’osservatore di strumenti di osservazione particolari, se non una generica rilevazione dei livelli e della qualità della partecipazione, nonché della circolarità della comunicazione.
L’analisi del feedback dei partecipanti
Al termine dei vari moduli formativi, è stato chiesto ai partecipanti di compilare un questionario di gradimento finale, tradotto e adattato dal modello proposto dal programma AET.

I questionari, simili per struttura in tutti e tre moduli, presentano livelli di articolazione diversificati in funzione del grado di complessità del modulo stesso e contengono le seguenti sessioni tematiche:

una prima parte contenente i dati generali (scuola e classe di appartenenza, ruolo, conoscenze sull’autismo prima e dopo il percorso formativo);
una sessione riferita al setting formativo (aula, materiale),
una parte centrale, decisamente più corposa, con domande sul grado di utilità percepita rispetto alle modalità di conduzione della formazione, ai tool adottati e alle esperienze vissute, in riferimento ai singoli incontri formativi (uno per il primo e terzo livello, quattro per il secondo livello),
una sessione conclusiva rispetto alla formazione in generale e alle ulteriori riflessioni da condividere con il gruppo di ricerca.
Il questionario è stato somministrato in forma anonima, a termine di ogni modulo.

Sinteticamente, dall’analisi dei dati è emerso che:

nel primo modulo, il 75% dei partecipanti ha dichiarato di aver avuto la possibilità di aumentare la loro conoscenza sull’autismo e il 98% ha espresso l’adeguatezza del corso rispetto al loro livello di partenza
nel secondo livello, si registrano gli stessi valori elevati per quanto riguarda la maggiore conoscenza percepita (95%) e l’adeguatezza di livello (97%). Vi è stato inoltre un sostanziale e significativo apprezzamento dei contenuti del corso, in particolare degli aspetti relativi alle tematiche di base, all’attività e al confronto
Sempre in riferimento al secondo livello, in particolare si è rilevato un bisogno netto di condividere maggiormente i contenuti attraverso momenti di confronto più frequenti e più estesi. Il confronto è stato comunque reso possibile attraverso la strutturazione dell’aula per isole di apprendimento, ritenute molto utili dai partecipanti

In aggiunta a ciò , si è evidenziata la necessità di promuovere maggiormente i momenti di approfondimento (la percezione di utilità neutra attribuita dai partecipanti è dovuta al fatto che per loro i momenti sono stati pochi e brevi)

Non tutti i partecipanti hanno considerato i video proposti come strumenti utili di formazione, mentre si è rilevato il bisogno di promuovere anche un maggior numero di momenti, oltre che di approfondimento e di confronto, anche di attività.

nel terzo livello emerge una sostanziale conferma in termini di utilità percepita e di grado di accordo rispetto agli item in cui si chiedeva di rispondere a determinate affermazioni di adeguatezza dell’aula e dell’interesse e di ricaduta funzionale dei contenuti appresi sulla propria realtà lavorativa.

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